Siracusa ha dato il suo contributo alla nascita dei pupi già nei tempi antichi. Ne parla Senofonte nel suo Simposio quando riporta la cronaca di una cena a casa del ricco Callia che per sbalordire i suoi ospiti invitò un “puparo” siracusano.
Questi e altri aneddoti potrete scoprire all’interno di questo museo nato in Piazza San Giuseppe ad angolo con via della Giudecca a pochi passi dal teatro Alfeo.
Il museo arricchisce l’offerta culturale cittadina e offre uno spaccato di storia aretusea (siracusana), e invita il visitatore attento a conoscere uno dei tanti aspetti culturali che l’isola di Ortigia offre. Inserito in un contesto di pregio quale il palazzo Midiri-Cardona, ripercorre attraverso l’esposizione di pupi, marionette, oggetti di scena e materiale scenografico i punti salienti della storia dei fratelli Vaccaro, famosi pupari siracusani.
La cittadinanza e i viaggiatori in visita nella nostra città avranno la possibilità di scoprire il museo nel quartiere ebraico, fra balconi barocchi, chiese paleo-cristiane e vicoli fioriti.
Da diversi anni il museo organizza visite guidate per singoli, famiglie, tour operator e singoli gruppi, mentre nel teatro situato nelle vicinanze è possibile vedere i pupi in azione. Nel museo i pupi aspettano i loro visitatori per far conoscere la favola di cartapesta e legno dei fratelli Vaccaro.
Da Marzo a Ottobre
tutti i giorni
ore 11:00 – 13:00
ore 15:00 – 19:00
(Chiuso la Domenica)
Museo dei Pupi
Piazza San Giuseppe 32
L’opera dei Pupi, il teatro delle marionette armate, nasce in Sicilia nella prima metà del XIX secolo e riscuote da subito grande successo tra le classi popolari. I pupi rappresentano storie della letteratura cavalleresca medievale e rinascimentale. Ci sono diverse “scuole” in Sicilia che rappresentano in modo diverso l’arte dei pupi: Palermo, Catania e Siracusa. Le tre scuole differiscono per dimensioni e fattezze dei pupi, uso dei colori nella realizzazione dei fondali, oltre a differenze nella recitazione e nei testi. I teatri sono principalmente imprese a conduzione familiare tramandate di generazione in generazione. Esperti artigiani di famiglia si dedicavano all’intaglio, alla pittura e alla fabbricazione delle raffinate marionette. Gli spettacoli di pupi venivano rappresentati con vicende cronologicamente legate di sera in sera.
Questo tipo di teatro riflette il sentimento di appartenenza dei siciliani e la loro consapevolezza di un’identità comune. Sfortunatamente gli eventi bellici e la successiva ripresa economica, che guardava più al futuro che al passato, misero in crisi i pupari. Il progresso tecnico ha allontanato molti siciliani da queste esibizioni che hanno trovato un nuovo pubblico nei viaggiatori in visita.
Fortunatamente l’Opera dei Pupi è sopravvissuta e ancora oggi fa sognare giovani e meno gio
Pioniere dell’Opera dei pupi a Siracusa, fu Francesco Puzzo, esperto stagnino e decoratore; ancora diciottenne realizzò il primo dei suoi pupi e debuttò in uno scantinato di Ortigia(centro storico di Siracusa) nel 1877. L’attività di Francesco Puzzo durò sino al 1917 e solamente quattro anni più tardi l’Opra dei pupi poté riprendere grazie ai figli, tra cui spicca il nome di Ernesto.
Ernesto operò dal 1921 al 1944. Il sipario calò definitivamente sulla famiglia Puzzo nel 1948, quando su richiesta dell’allora Ente Provinciale Turismo, Ernesto effettuò l’ultima rappresentazione.
Negli anni venti si affacciò all’uscio della bottega di Ernesto un giovane pasticciere di nome Rosario Vaccaro (1911-1984) che nonostante l’imperante gelosia di mestiere, riuscì a farsi accettare e ad apprendere le tecniche di lavoro, dalla costruzione dei pupi alla drammaturgia.
Attorno agli anni cinquanta, Saro Vaccaro costruì i primi pupi in un laboratorio di Vicolo dell’Ulivo (Ortigia). La malattia che lo colpì nel 1936, paralizzandogli la parte sinistra del corpo, non gli impedì di perseguire il suo sogno ovvero quello di far rivivere i paladini di Francia; coinvolse nel progetto di rinascita, anni più tardi, il fratello Alfredo.
Il 5 luglio 1978 nella chiesa di San Giovannello alla Giudecca, misero in scena i loro pupi, dopo trent’anni dall’ultima rappresentazione di Ernesto Puzzo.
Oltre alla collezione storica dedicata alla famiglia Vaccaro, il museo ospita un’esposizione di marionette, burattini, ombre e figure provenienti da varie parti del mondo.
La collezione è in continuo mutamento e di anno in anno si arricchisce di nuovi figure pronte ad incuriosire i viaggiatori con le loro fattezze. Ciò che accomuna le varie figure è l’artigianalità con cui sono state create e l’amore di coloro che le hanno realizzate.
Oriente e occidente si incontrano all’interno del museo .
Il museo è dotato di pannelli esplicativi che illustrano le figure esposte.