[:it]L’opera dei Pupi, il teatro delle marionette armate, nasce in Sicilia nella prima metà del XIX secolo e riscuote da subito grande successo tra le classi popolari. I pupi rappresentano storie della letteratura cavalleresca medievale e rinascimentale. Ci sono diverse “scuole” in Sicilia che rappresentano in modo diverso l’arte dei pupi: Palermo, Catania e Siracusa. Le tre scuole differiscono per dimensioni e fattezze dei pupi, uso dei colori nella realizzazione dei fondali, oltre a differenze nella recitazione e nei testi. I teatri sono principalmente imprese a conduzione familiare tramandate di generazione in generazione. Esperti artigiani di famiglia si dedicavano all’intaglio, alla pittura e alla fabbricazione delle raffinate marionette.
Gli spettacoli di pupi venivano rappresentati di sera in sera.
Questo tipo di teatro riflette il sentimento di appartenenza dei siciliani e la loro consapevolezza di un’identità comune. Sfortunatamente dopo gli eventi bellici questa arte fu abbandonata. Il progresso tecnico, in particolare la televisione, ha allontanato molti siciliani da queste esibizioni. Anche le difficoltà economiche hanno influito su questa forma teatrale tradizionale, poiché molti pupari non poterono più guadagnarsi da vivere con la loro arte.
Fortunatamente l’Opera dei Pupi è sopravvissuta e ancora oggi fa sognare giovani e vecchi.
LA NOSTRA STORIA
Diverse generazioni di pupari si sono alternate in questi anni di operosità nel campo dell’Opra dei pupi. Dagli albori della tradizione siracusana con la famiglia Puzzo siamo giunti ai fratelli Vaccaro per poi aprire nuovi orizzonti con l’avvento dei fratelli Mauceri, figli della primogenita di Alfredo Vaccaro, Francesca. La famiglia è il fulcro fondante di ogni tradizione dell’opera dei pupi dove tutto ruota attorno a queste marionette armate: riti antichi incorniciavano i gesti e le manovre dei pupari, sempre attorniati dalla loro mogli e dai loro figli. Il teatro è il luogo ove la famiglia si riunisce non solo per le rappresentazioni, ma anche per tutte le altre attività familiari. Situazioni più o meno felici si alternano alle rappresentazioni, dove realtà e verosimile si cedono il posto vicendevolmente. Dopo l’avvento della famiglia Puzzo, i Fratelli Vaccaro hanno riaperto il sipario sulla tradizione dei pupi coadiuvati dai membri della propria famiglia: Anna Cassarino, Lucia Cassarino, Francesco Cassarino, Francesca Vaccaro, Santina Vaccaro, Antonella Vaccaro, Francesca Vaccaro (ro zu Saru), Angela Vaccaro, Corrado Mauceri, Alfredo Mauceri, Daniel Mauceri, Elena Cifali, Christian Cifali.
Nipoti e figli si sono avvicendati al fianco dei fratelli Vaccaro, dal 1978 al 1995. Dalla morte di Alfredo Vaccaro, avvenuta il 13 febbraio 1995, per quattro anni i figli e i nipoti di Alfredo hanno trainato l’opera dei pupi di Siracusa con l’ausilio dell’associazione “Opera dei pupi Alfredo Vaccaro” fin quando nuove idee, nuove modalità teatrali e nuovi progetti hanno portato ad una totale scissione della famiglia di origine, portando l’attuale famiglia Mauceri alla totale gestione dell’attività. La Famiglia Mauceri ha preso le redini dell’Opera dei pupi a Siracusa, perpetuando l’operato dei fratelli Vaccaro. Dopo la chiusura della vecchia associazione e l’apertura dell’attuale associazione “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri”, avvenuta il 3 dicembre 1999, era importante per i due fratelli iniziare un loro percorso personale cercando di intraprendere le giuste vie, traendo dall’operato dei loro predecessori solo gli aspetti positivi e calarsi nel ruolo che gli competeva nel contesto socio-culturale che stavano vivendo. Tassello dopo tassello hanno costruito il loro mondo e la loro “favola”, senza mai tralasciare di far conoscere la favola di cartapesta e legno dei fratelli Vaccaro.
[:en]L’opera dei Pupi, the puppet theatre appears in Sicily in the first part of 19th century and enjoyed great success among the popular classes. The puppeteers represent stories from medieval chivalric literature and Italian poems of the Renaissance. There are tree different puppet schools in Sicily, Palermo, Catania and Siracusa. The three schools use different sizes, shapes and colors in the realization of the pupi and backdrops, as well as differences in acting and texts. The theater were mainly family-run businesses passed down from generation to genera-tion. The member of the family they took care of the carving, painting, and fabrication of the very refined puppets employing traditional methods and techniques.
The puppet shows were spread over several evenings. This kind of theatre reflected the Sicilians’ feeling of belonging and their awareness of a common identity.
Unfortunately after the war events this art was abandoned. technical progress, in particu-lar the television, has turned many Sicilians away from these performances. Economic difficulties have also affected this traditional theatre form since many puppeteers can no longer make a living from their art.
Fortunately, the Opera dei Pupi has survived and still today makes young and old dream.
OUR HISTORY
In Siracusa Several generations of pupari alternated over the past years, from the Vacca-ro brothers to the Mauceri’s. Family is the founding fulcrum of each opera dei pupi tradition, where it all rotates around the armed puppets: ancient rites used to accompany the gestures and the movements of the puppet masters, always surrounded by their wives and sons. The theater is the place where the family gets together both for the shows and for other family activities. The Mauceri family continues the work of the Vaccaro brothers through “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri”; it was important for the Mauceri brothers to start their per-sonal path and piece by piece rebuilt their own world and their “story” without ever forget-ting the fairy tail of Papier-mâché and wood of the Vaccaro brothers.
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